martedì 1 maggio 2012

Vuoto A Perdere - Noemi

...perchè prima o poi quel momento arriva. Un bel giorno, mentre sei preso nella tua routine quotidiana, per sbaglio ti fermi un attimo e ti volti. Guardi al tuo passato. Al tuo primo giorno di liceo, al primo anno di università, al giorno del tuo matrimonio o del tuo primo lavoro, al primo mese di un nuovo amore. Non importa cosa guardi, contano le aspettative che inevitabilmente caratterizzano ogni inizio. I primi giorni sono sempre i più belli, probabilmente anche i più duri, ma le aspettative, sempre loro, ci permettono di stringere i denti e non mollare perchè sai che nessuno ti restituirà mai quella stessa luce negli occhi, quella voglia di mettersi in gioco, di fare. Dopo c'è solo il duro scontro con la realtà che, parliamoci chiaro, per quanto possa entusiasmarci o realizzarci, non potrà mai competere con le fantasie di un desiderio. Molto spesso leggo che on aspettarsi mai nulla di buono può impedirci di incorrere in delusioni, ma io non ci credo, neanche un po'. Nessuno di noi fa qualcosa senza un motivo. Pensateci. In una delle prime lezioni di fisica ci hanno detto che ad ogni reazione, corrisponde una reazione uguale e contraria affinchè l'energia dell'universo resti in equilibrio. Su tale base, qualunque azione che quotidianamente svolgiamo, è dettata dall'aspetttarsi qualcosa, dal rapporto con familiari o colleghi, dall'interruttore che, premuto, ci permettere di accendere una lampadina e così per tutto il resto. Dire che abbiamo agito senza motivo è un discutibile alibi nei rappoti interpersonali. E' una gran bella giustificazione che spesso suona così: "Perdonami, non so perchè l'ho fatto/detto/ L'ho fatto/detto senza pensarci". Provate a dirmi che sbaglio. Dunque per tutto ciò che ogni giorno facciamo, ci aspettiamo necessariamente una reazione e tutte queste azioni contribuiscono a formare la nostra esperienza, la nostra vita. Quella vita che un giorno ti volti a guardare e che ti fa chiedere se sia veramente quello che desideravi, quello per cui sei nato, quello che ti renderà felice ogni giorno come il primo. Ancor più pericolosi sono gli "...e se invece...".
Riuscire a guardarsi indietro è un atto di grande coraggio. 
Io ci sto provando e, mentre imparo a conoscermi, ad accettarmi e riuscire a diventare la persona che desidero essere, non avrei potuto esprimere meglio le mie sensazioni: "sono diventata grande, senza neanche accorgermene". 

Sono un peso per me stessa
sono un vuoto a perdere
Sono diventata grande senza neanche accorgermene
e ora sono qui che guardo
che mi guardo crescere
la mia cellulite le mie nuove
consapevolezze (consapevolezze)

Quanto tempo che è passato
senza che me ne accorgessi
quanti giorni sono stati
sono stati quasi eterni
quanta vita che ho vissuto inconsapevolmente
quanta vita che ho buttato
che ho buttato via per niente
(che ho buttato via per niente)

Sai ti dirò come mai
giro ancora per strada
vado a fare la spesa
ma non mi fermo più
a cercare qualcosa
qualche cosa di più
che alla fine poi ti tocca di pagare

Sono un'altra da me stessa
sono un vuoto a perdere
sono diventata questa
senza neanche accorgermene
ora sono qui che guardo
che mi guardo crescere la mia cellulite le mie nuove consapevolezze(consapevolezze)

Sai ti dirò come mai
giro ancora per strada
vado a fare la spesa
ma non mi fermo più
mentre vado a cercare quello che non c'è più
perchè il tempo ha cambiato le persone
ma non mi fermo più
mentre vado a cercare quello che non c'è più
perchè il tempo ha cambiato le persone

Sono un'altra da me stessa
sono un vuoto a perdere
sono diventata questa
senza neanche accorgermene. 
 
Stay tuned.            
                                                                                                       ~*~ Giò. ~*~         

lunedì 9 aprile 2012

Happy Easter




Tornerò presto con nuovi brani! Nel frattempo vi auguro una buonissima pasquetta!! :) 

Stay tuned. 

                                                                                                         Gio

martedì 20 marzo 2012

Vivere - Vasco Rossi

 Vivere
E' passato tanto tempo
Vivere
E' un ricordo senza tempo
Vivere
E' un po' come perder tempo
Vivere Eeeh e sorridere

Vivere
E' passato tanto tempo
Vivere
E' un ricordo senza tempo
Vivere
E' un po' come perder tempo
Vivere e sorridere dei guai
Così come non hai fatto mai
E poi pensare che domani sarà sempre meglio

Oggi non ho tempo
Oggi voglio stare spento


Vivere e sperare di star meglio
Vivere e non essere mai contento
Vivere come stare sempre al vento
Vivere come ridere

Vivere Vivere
Anche se sei morto dentro
Vivere Vivere
E devi essere sempre contento
Vivere Vivere
E' come un comandamento
Vivere o sopravvivere
Senza perdersi d'animo mai
E combattere e lottare contro tutto contro
Oggi non ho tempo oggi voglio stare spento
Eeeeeeeh eh eh eh eh

Vivere Vivere
E sperare di star meglio
Vivere Vivere
E non essere mai contento
Vivere Vivere
E restare sempre al vento
A vivere e sorridere dei guai
Proprio come non hai fatti
E poi pensare che domani sarà sempre meglio
Eh


Torno dopo davvero troppo tempo, con un altro must della musica italiana: Vivere! Sembrerebbe che non ascolti che Vasco e in certi periodi è proprio così, però questa oggi non solo la sento mia, ma me la dedico dal profondo del cuore cercando una forza che proprio non vuole venir fuori, quella forza che ti fa andare avanti nonostante tutto e tutti... "e combattere e lottare contro tutto contro!". Non è mai stato il mio forte lottare contro tutto contro, ma in questo periodo è tutto ciò che dovrei fare, che DEVO fare! Un periodo pieno, molto più del solito, un periodo da cui tutti, prima o poi, ci passiamo: il punto di svolta. In nessun ordine, la mia giornata vola tra gli ultimi esami, la tesi, il lavoretto che mi consente di togliermi qualche sfizio, le amiche che non si devono mai trascurare, il fidanzato che, anch'egli, reclama la mia presenza, il corso in palestra, la famiglia... Riesco a ritagliarmi attimi solo per me quando dormo e subito prima di pranzo. Non è tanto questione di minuti liberi a disposizione, basterebbe non far nulla e ne verrebbero fuori moltissimi, è la tachicardia che ti sveglia prima del suono della tua sveglia programmata per i troppi pensieri che non ti lasciano in pace neanche di notte; è quell'agitazione che senti dentro anche se cerchi in tutti i modi di reprimerla mentre studi o mentre batti al pc la tesi in una corsa contro il tempo... Sono queste le cause della mia "non tranquillità". Tutti mi stanno dicendo, quasi con le stesse parole e quasi come se si fossero messi d'accordo, "dai, un ultimo sforzo e poi passerà tutto,vedrai" e sono sicura che sarà così, come cantano i mitici Guns 'n Roses "nothing lasts forever, even cold november rain", ma... quanto mi costerà il famigerato "ultimo sforzo"? Se si traducesse solo in qualche chiletto perso, non mi dispiacerebbe... Se solo fosse così...! Quanto farnetico! Se non avessi un limite di spazio fisico e tempo, scriverei (o parlerei) per ore, anche da sola. Un enorme flusso di coscienza che probabilmente mi farebbe apparire folle, ma se quel pizzico di follia mi aiutasse a rilassarmi un po', a buttare fuori tutto questo stress insieme alle mie parole, alla velocità delle mie dita sulla tastiera del pc... Chi se ne frega di sembrare quel che sembrerei! 
E per concludere, quando penso "Oggi non ho tempo, oggi voglio stare spento..." è lì che mi viene in mente Lui, il Blasco con "Vivere, è come un comandamento! Vivere...o sopravvivere... Senza perdersi d'animo mai e combattere e lottare contro tutto controoooooooooooo"! 
Forza, animo e coraggio! 
Buon ascolto a tutti!

Stay tuned. 
                                                                               ~*~ Gio ~*~

mercoledì 18 gennaio 2012

Sally - Vasco Rossi

Sally. Quale donna al mondo non ci si è mai sentita, almeno per un giorno? 
Sally sono stata io, lo siamo un po' tutte, infondo. 
Sally ha patito troppo, Sally ha già visto che cosa ti può crollare addosso, Sally è già stata punita per ogni sua distrazione o debolezza... Parole facili, potrete dirmi. Facilissime per entrare nei cuori di chi l'ascolta per non uscirne più. 
Perchè Vasco è così: uno dei miei più grandi amori, forse il più grande. Vasco è da amare incondizionatamente, nonostante le sue gaffe, le sue ultime scelte piuttosto discutibili, le sue scivolate.

Vasco per me significa tantissimo: è un (ulteriore) legame con mio padre, ma soprattutto con il mio cuginone che, da piccola, mi affascinava quando lo sentivo parlare di tutte le tappe in cui L'aveva seguito: in un'estate L'ha visto tre volte, lasciando anche il campeggio in cui era in vacanza fino all'ultima, a settembre 2009 con me e mio padre a Bari, per arrivare a quota 23! 
Vasco è Vasco.  Punto.
Non ricordo quando ho iniziato ad appassionarmi alla sua musica, ricordo solo che ero una ragazzina e credo che una delle prime canzoni che ho imparato fosse Bollicine, un classico. 
Sally, invece, l'ho scoperta più avanti e, come era scontato che accadesse, l'ho capita e fatta mia in un momento particolare della mia vita. Che ve lo dico a fare: problemi di cuore! 
Credo fortemente nel potere della musica, di quella ascoltata in camera, da sola, mentre per non pensare a niente, giochi a prato fiorito. Ed è proprio in quei momenti, invece, che pensi. Ti vengono in mente miliardi di parole, situazioni, immagini e, non so se capita anche a voi, ma a me, in quei momenti, vengono le risposte migliori che avrei potuto dare a certe persone in certi momenti e che vengono sempre troppo tardi! 
Poi ti fermi e dici "ma sì, chi se ne frega. Forse davvero ci si deve sentire, alla fine, un po' male", trovando (o dandoti una magra consolazione) un senso a tutto quello che è successo, a tutto quello che ti hanno fatto, al male ricevuto, a quanto vorresti ricambiare, ma non lo fai perchè sai che, in fondo, non ne vale la pena e, un giorno, ripenserai a quei momenti e saprai di aver agito al meglio. Perchè sì, la miglior offesa è l'indifferenza, dicono, ma io penso che la miglior reazione sia guarire prima di tutto se stessi e tutto il resto perderà di significato. 
Quasi mi stupisco di me stessa mentre scrivo queste righe perchè mai, in quei momenti così bui, avrei immaginato di arrivare a simili conclusioni e non immaginate quanto ciò mi renda felice, mi sollevi e mi faccia guardare con un sorriso lo splendido cielo azzurro fuori dalla mia finestra! 

Vasco Rossi, anche noto come Vasco o con l'appellativo Il Blasco nasce a Zocca (Modena) il 7 febbraio 1952. Autodefinitosi provoca(u)tore, nella sua carriera trentennale ha pubblicato 25 album (di cui 16 in studio, 7 live e 2 raccolte ufficiali) e composto complessivamente più di 150 canzoni, nonché numerosi testi e musiche per altri interpreti. Con più di trenta milioni di copie vendute è uno dei cantautori italiani di maggior successo e fama.
Negli anni ottanta, per via dello stile di vita sregolato caratterizzato da droga, alcool, donne e continui tour frenetici, ricevette notevoli critiche da parte dei mass media. 
Soprannominato inizialmente Komandante dai membri del suo fan club ufficiale, tale appellativo è rimasto nell'immaginario comune ed utilizzato anche in ambito diverso.
"Vasco Rossi racconta di questa ragazza che ha conosciuto durante una sua vacanza come se fosse speciale: egli l'aveva incontrata tra tante altre; però lei aveva qualcosa in più: non era come tutte le altre, era diversa (da Vasco definita "speciale").
Sally è un brano scritto e cantato da Vasco Rossi, pubblicato come cd singolo. Contenuto nell'album Nessun pericolo per te pubblicato nel 1996.
Nel 2002 è stata inclusa nella raccolta Tracks e nel 2009 nella raccolta Tracks 2- Inediti & Rarità nella versione live del Live Europe Indoor '09. "                       [Cit. Wikipedia]

 Sally cammina per la strada senza nemmeno
guardare per terra
Sally è una donna che non ha più voglia 
di fare la guerra
Sally ha patito troppo
Sally ha già visto che cosa
ti può crollare addosso
Sally è già stata punita
per ogni sua distrazione o debolezza
per ogni candida carezza
data per non sentire l'amarezza
senti che fuori piove
senti che bel rumore
Sally cammina per la strada sicura
senza pensare a niente
ormai guarda la gente
con aria indifferente...
sono lontani quei momenti
quando uno sguardo provocava turbamenti
quando la vita era più facile
e si potevano mangiare anche le fragole
perché la vita è un brivido che vola via
è tutt'un equilibrio sopra la follia
sopra follia!
senti che fuori piove
senti che bel rumore

Ma forse Sally è proprio questo il senso
del tuo vagare
forse davvero ci si deve sentire
alla fine un po' male
Forse alla fine di questa triste storia
qualcuno troverà il coraggio
per affrontare i sensi di colpa
e cancellarli da questo viaggio
per vivere davvero ogni momento
con ogni suo turbamento
e come se fosse l'ultimo

Sally cammina per la strada leggera
ormai è sera
si accendono le luci dei lampioni
tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni
ed un pensiero le passa per la testa
forse la vita non è stata tutta persa
forse qualcosa s'è salvato
forse davvero non è stato poi tutto sbagliato
forse era giusto così
forse ma forse ma si
cosa vuoi che ti dica io
senti che bel rumore 



Stay tuned. 
                                                                                        ~.~ Giò ~.~

lunedì 9 gennaio 2012

Mandaci una cartolina - Carmen Consoli

Torno a scrivervi dopo qualche giorno di relax e shopping! 

Oggi ritorno sulla Cantantessa con un brano un po' malinconico che ho in mente da qualche ora.

Mandaci una cartolina parla senza troppi giri di parole di una persona che non c'è più, da cui l'autrice vorrebbe una cartolina, sapere che sta bene "con la solita camicia bianca ed il giornale aperto sulla pagina sportiva mentre stai sul bagnasciuga beato tra le braccia di un tramonto". Un'immagine che dà serenità pur essendo seduti alla scrivania con davanti solo una tastiera ed un monitor di pc. Ogni descrizione da parte mia sarebbe insufficiente ed inadatta a descrivere la poesia di questo brano tratto dall'album Elettra (2010)  in quanto scritto a pochi mesi di distanza dalla scomparsa di una persona unica: suo padre Giuseppe, pertanto ho deciso di utilizzarne alcune provenienti dalla sua voce, durante un'intervista:
È dedicata a mio padre. È stato l'ultimo brano che ho scritto. L'ho scritto in quattro ore. Non avevo intenzione di scrivere una canzone su mio padre, perché né a me né alla mia famiglia piace questo autocompiacimento del dolore. È vero quando dico che la musica è stata la mia medicina, ancora di più ora. Ha trasformato il veleno in medicina. La musica mi ha salvata. Ha compiuto il miracolo di trasformare il dolore in gioia.È un regalo che ho ricevuto da mio padre che mi ha insegnato la musica. Mio padre sosteneva che le cose dovessero durare. Aveva questo concetto della vita e della morte “che sarà una grande sorpresa”. Lui scherzava molto, ci diceva “quando muoio vi mando una cartolina. Mio padre aveva quest'idea: quando la vita finisce sei come cullato in questo tramonto. Infatti il pezzo va dal tramonto all'alba.
A me viene spesso di canticchiarla ed inevitabilmente mi riporta alla mente diverse persone che hanno fatto parte della mia vita e che ora non ci sono più, anche se solo fisicamente. Mi piace pensare che stiano tutti bene, che ci sia sempre il sole, che si siano rivisti e che si possano incontrare personaggi di tutti i tempi: condottieri, re, imperatori, artisti, attori, sportivi, registi..., che stiano tutti in uno spazio immenso e leggero. Certo, sono solo fantasie e magari non esiste nulla dopo la vita, ma da Cristiana, ma prima di tutto umana, credo o ho bisogno di credere che ci sia qualcosa oltre. 
Non ditemi che non ci pensate anche voi, o, quantomeno, non ci sperate! ;)
Dev'essere così, mi dico, la vita è troppo bella per finire così!
Parole e poesia. Buon ascolto. 

 Tra tutti i giorni in cui potevi partire
Perché hai pensato proprio al lunedì.
Gli uccelli cantano, l’estate è alle porte
tempo di mare e di granite al limone.
Chissà quale fine sarcasmo d’autore
Avresti sfoderato senza giri di parole.
Chissà quale amara considerazione
avresti concepito in virtù del pudore.
Mandaci una cartolina e una ridente foto di te
Che prendi il sole sulla spiaggia
Con la solita camicia bianca
Ed il giornale aperto sulla pagina sportiva
Mentre stai sul bagnasciuga
Beato tra le braccia di un tramonto.
Tra tutti i giorni in cui potevi morire
Perché hai pensato proprio al lunedì
Strade caotiche e litigi agli incroci
Quanti cafoni su veicoli osceni
Chissà quale fine sarcasmo d’autore
Avresti sfoderato in questa triste occasione.
Mandaci una cartolina e una ridente foto di te
Che prendi il sole sulla spiaggia
Con la solita camicia bianca
Ed il giornale aperto sulla pagina sportiva
Mentre stai sul bagnasciuga canticchiando una canzone romantica.

Mandaci una cartolina e una ridente foto di te
Che prendi il sole sulla spiaggia
Con la solita camicia bianca.

Mandaci una cartolina e una ridente foto di te
Mentre stai sul bagnasciuga
E cogli con stupore il nuovo giorno.

Stay tuned. 
                       
                                                           ~.~ Giò ~.~

giovedì 5 gennaio 2012

One sound - Alborosie

... e come sempre, quando sono triste/nervosa/apatica mi ritrovo ad ascoltare lui, una recente scoperta, totalmente al di fuori di quelli che sono sempre stati i miei gusti musicali. Io che sul genere son sempre stata abbastanza ignorante (mi fermavo a Bob Marley e ai nostrani Sud Sound System), non ho potuto che apprezzare all'istante Alborosie, sin dalle prime note e, per quanto ne dicano gli appassionati, sarebbe stato impossibile o quantomeno strano il contrario. 

Alberto D'Ascola, in arte Alborosie (o anche Stena e Pupa-Puppa Albo) nasce a Marsala nel 1977, vive la sua adolescenza tra Milano e Bergamo fino al 2001, quando decide di partire per la Giamaica per studiare le radici della musica reggae e della cultura rastafari, ma ne resta talmente affascinato che decide di trasferirsi lì definitivamente. 
La sua carriera conta 4 album da solista, collaborazioni con importanti case discografiche e nel 2011 ha trionfato a Glasgow vincendo il prestigioso premio ai M.O.B.O. ovvero Music of Black Origin Awards nella categoria "Best Reggae Act 2011": il massimo riconoscimento conferito ad artisti reggae per la black music affermandosi definitivamente nella scena reggae mondiale.

One sound è tratta dal suo secondo album "Escape from Babylon" del 2009 ed è tra le mie preferite. Tecnicamente non sono in grado di giudicare in quanto, ribadisco, ho ben poca esperienza nel campo, tuttavia ha il semplice effetto di rilassarmi e col suo testo a tratti leggermente banale, mi ricorda che c'è ancora chi vive di ideali in un mondo in cui la parola "valore" sta perdendo il significato più profondo assumendone esclusivamente quello economico, monetario.
"we say one love from di east of Jamaica
we say one heart straight into Africa
we say one sound right through Europe
one destiny for all humanity"
Come dicevo, nulla di nuovo, solo voglio pensare che ci aiuti a ricordarcelo, almeno ogni tanto. 

Sono legata a questa canzone perché me l'hanno fatta scoprire due persone che vedo circa una volta l'anno, quando siamo fortunati, anche due! Ho ascoltato Alborosie per la prima volta nell'estate del 2010, in vacanza e non posso non ascoltarlo senza pensare alle sere (e nottate) d'estate passate in riva al mare quando, mentre chiacchieri, senti solo le onde andare e venire e in lontananza musica di scarsa qualità provenire da una discoteca sulla spiaggia o in campagna quando, nel silenzio della notte, senti solo i grilli e ogni tanto il vento tra le foglie degli alberi. 
Ascoltare Albo, mi riporta alle sere in cui l'unico pensiero per il giorno successivo è scegliere quale costume da bagno indossare. 
Come potrei non rilassarmi!?

Buon ascolto.   

Alborosie - One sound. 
 
Stay tuned.    
                                                                                ~.~ Giò ~.~

mercoledì 4 gennaio 2012

Nothing else matters - Metallica

Stasera vado sul sicuro, stasera "vinco facile" con un' evergreen, con un classico che non ti fa sbagliare mai!
Nothing else matters, dolcissima ballata dei nient'affatto romantici Metallica, band statunitense insieme dal 1981, vincitrice di nove Grammy Awards e nata come trash metal band, ma che, dopo pochi anni ha ammorbidito le proprie sonorità aprendosi ad un pubblico più vasto ed attualmente considerata una delle band di maggior successo nella storia del rock e dell'heavy metal.

Se li conosco e li apprezzo così tanto è soprattutto grazie a Fabio che posso definire (anche troppo sdolcinatamente) l'unico amore della mia vita e il protagonista del post di oggi. 

Una delle prime canzoni che ricordo di aver apprezzato da subito dei Metallica è "The Memory Remains" dall'album ReLoad, 1997 nel lontano 2001, quando, molto lentamente, mi sono innamorata di Fabio, ancora al mio fianco dopo tanti anni, difficoltà, incomprensioni, ostacoli a cui oggi guardo con un sorriso e credo fermamente che ne sia valsa la pena se, alla fine, il risultato siamo NOI. 

Potrei stare qui a parlarne per ore risultando troppo dolce e romantica, soprattutto postando questo brano in particolare e con testo annesso, ma col tempo scoprirete che romantica non lo sono affatto, anzi, spesso mi sorprendo piuttosto cinica e sono oltremodo fiera di essere pratica e realistica. 

Se posto Nothing Else Matters è perchè vedo la nostra storia come se fosse fondata su ogni sua singola strofa, la sento mia, la sentiamo nostra. 


"Il vocalist e chitarrista James Hetfield dedicò inizialmente questa canzone alla sua prima ragazza. La considerava una canzone molto personale e non era intenzionato a pubblicarla, ma quando il batterista Lars Ulrich la sentì, la volle a tutti i costi nel Black Album. Ora i Metallica la considerano una canzone dedicata a tutti i loro fans e solitamente la suonano ad ogni concerto." [Cit. Wikipedia]
Terzo estratto del quinto album Metallica, 20 aprile 1992

 

So close no matter how far
Couldn't be much more from the heart
Forever trusting who we are
And nothing else matters

Never opened myself this way
Life is ours, we live it our way
All these words I don't just say
And nothing else matters

Trust I seek and I find in you
Every day for us something new
Open mind for a different view
And nothing else matters

Never cared for what they do
Never cared for what they know
But I know

So close no matter how far
It couldn't be much more from the heart
Forever trusting who we are
And nothing else matters

Never cared for what they do
Never cared for what they know
But I know

I never opened myself this way
Life is ours, we live it our way
All these words I don't just say
And nothing else matters

Trust I seek and I find in you
Every day for us something new
Open mind for a different view
And nothing else matters

Never cared for what they say
Never cared for games they play
Never cared for what they do
Never cared for what they know
And I know

So close no matter how far
Couldn't be much more from the heart
Forever trusting who we are
No, nothing else matters


Stay tuned. 

                                                                      ~.~ Giò ~.~

lunedì 2 gennaio 2012


Another Brick in the Wall (Part II)

...ed è su queste splendide note dei Pink Floyd che oggi vi scrivo.

Band inglese formatasi nel 1965, ha scritto la storia della musica  con testi filosofici e ancora attualissimi, esperimenti sonori, effetti speciali, grafiche innovative e concerti indimenticabili per quanto spettacolo contenessero. 

Da piccolissima vedevo mio padre armeggiare con il suo Thorens (giradischi) a cui io potevo avvicinarmi solo per guardarlo! Sfogliavo i suoi vinili soffermandomi su quelli di cui mi colpivano particolarmente le copertine. Crescendo, di questo brano mi hanno colpita, in particolare, le voci dei bambini nel ritornello e che, ai tempi delle medie mi facevano sentire ribelle o, come si usa dire oggi, "avanti" (anche perchè erano le uniche che riuscivo a comprendere!) con le parole:
"We don't need no education
we don't need no thought control
No dark sarcasm in the classroom
Teachers leave the kids alone
Hey teacher leaves the kids alone"
...peccato, poi, che nella vita sono tutt'altro che ribelle! Aldilà delle sciocchezze dell'adolescenza o di quando si ha un nuovo fidanzato, non ho mai fatto nulla di eclatante.
Lo so, lo rimpiangerò, mi direte, ma io non credo: basta essere felici e soddisfatti di sè, per non avere rimpianti e io lo sono.
Sarà che ho lasciato tutta la ribellione a disposizione per l'intera prole, alla mia sorella minore! 

Condivido questo brano, quindi, perchè mi ricorda la mia infanzia e la mia adolescenza e, se dovessi scegliere una canzone che mi faccia pensare a mio padre, di sicuro sarebbe questa qui. Gran bei ricordi. Vorrei trovare un solo bambino nel 2012 che, invece che col nintendo, gioca con vinili e giradischi.

"La parte II di Another brick in the Wall è una canzone di protesta contro la rigida istruzione in generale, e in particolare contro i collegi scolastici e ciò portò alla censura del brano in Sud Africa." [Cit. Wikipedia]


Stay tuned.  
                       
                                                                                  ~.~ Giò. ~.~

domenica 1 gennaio 2012

Col nome giusto


Se la lontananza è come il vento
nel tepore apatico di questa passione
non sorprenderanno più fiamme inattese
sotto la cenere alcun sogno combustibile

Nel punto più alto di questo monte inquieto
il blu festoso dell'oceano strappa alle mie labbra un sorriso

Spero che un giorno smetterai di fare confusione
tra il dolore ed il piacere
la paura ed il bisogno di ferire
Son certa che un giorno chiameremo tutto questo
col nome giusto e ritrovata serenità

Se la lontananza è come il vento
su trame morbide di vele spiegate
soffierà in direzione contraria a ogni dove
oltre ogni logica di navigazione

Nel punto più alto di questo monte inquieto
ll blu festoso dell'oceano strappa alle mie labbra un segreto

Spero che un giorno smetterai di fare confusione
tra il dolore ed il piacere
la paura e il bisogno di ferire
Son certa che un giorno chiameremo tutto questo
col nome giusto

Spero che un giorno smetterai di fare confusione
tra il dolore ed il piacere
la paura e il bisogno di ferire
Son certa che un giorno chiameremo tutto questo
col nome giusto e ritrovata serenità 




La prima canzone che voglio condividere con voi, miei cari lettori è questa qui: Col nome giusto di Carmen Consoli, La Cantantessa, come ama autodefinirsi. Nata a San Giovanni la Punta, paesino in provincia di Catania, nel 1974, ha catturato la mia attenzione e, subito dopo, il mio amore nel lontano '95, quando si è presentata a Sanremo con "Amore di plastica" scritta per lei da Mario Venuti e brano del suo primo album "Due parole". 
Spessissimo mi sento dire che non può piacere così tanto, che è noiosa, soporifera e lamentosa! Capisco benissimo che possa non piacere, ma LEI è fatta così: o la si ama profondamente o non la si può neanche sentir nominare e, chi la ama, non può che sentirsi orgoglioso di tutto ciò e parte di qualcosa di speciale! 
Oggi sento di condividere con voi questa canzone in particolare perchè, al di là del significato in sè, per me è importante in quanto simbolo di un rapporto ritrovato dopo una rottura molto brusca, dopo tanta sofferenza, dopo tanto affetto dato e non sempre ricambiato, oggi sento di poter dire che ho smesso "di fare confusione tra il dolore ed il piacere, la paura ed il bisogno di ferire" e ho finalmente ritrovato la serenità che tanto mi è mancata negli ultimi anni. 
...e che mi sbagli o no, a me importa soltanto aver smesso di soffrire! 
Che l'apprezziate o no, vi consiglio di ascoltarne almeno la melodia, ne varrà sicuramente la pena!

 

...e ritrovata serenità!


Stay tuned. Buona serata! 

                         ~.~Giò.~.~